top of page

EUROPEAN EQUAL PAY DAY

Lorenzo Bravo

14 nov 2025

Curiosità

Domani, 15 novembre, ricorre l’European Equal Pay Day, una giornata mirata a sensibilizzare riguardo al tema del gender pay gap, ovvero il divario retributivo tra uomini e donne.

In questa giornata si ribadisce uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU (che dal 2019 celebra l’International Equal Pay Day il 18 settembre), sottolineando quanto la parità di genere e l'emancipazione femminile continuino ad essere ostacolate dalla persistenza di disparità strutturali, stereotipi di genere e svantaggi nell'accesso a risorse ed opportunità.


Si tratta purtroppo di un fenomeno profondamente radicato nelle società e nelle economie di tutto il mondo: secondo il Gender gap Report 2025 del Forum Economico Mondiale, infatti, nessuno dei 148 Paesi presi in esame ha raggiunto la piena parità di genere (L’Italia è ad un poco onorevole 85° posto!).

ree

Ovunque nel mondo, infatti, le donne sono pagate meno degli uomini, con un divario retributivo di genere che viene stimato intorno al 20% a livello globale e che, secondo UN Women, persiste anche nei settori a prevalenza femminile.


Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, la strada per una concreta equità salariale è ancora lunga: si calcola che, alla velocità di sviluppo registrata, ci vorranno circa 123 anni!

ree

In Europa, la scelta di far cadere questa ricorrenza il 15 novembre è assolutamente simbolica: per effetto della disparità retributiva di genere, infatti, è come se le lavoratrici europee smettessero di essere pagate da questo giorno fino alla fine dell’anno.

Nel vecchio continente, infatti, il divario salariale medio è del 12,7% e per questa ragione la normativa europea è stata rafforzata grazie all’introduzione della Direttiva UE 2023/970 sulla trasparenza retributiva, che entrerà in vigore il 7 giugno 2026, imponendo agli Stati membri nuove regole e contribuendo così ad un ulteriore passo in avanti verso l’obiettivo dell’Unione Europea di ridurre il gap al di sotto del 10% entro il 2030.


Dal 2020, l’Italia fa parte dell’Equal Pay International Coalition (EPIC), una coalizione globale impegnata a promuovere la parità salariale tra uomini e donne, tuttavia, anche nel nostro Paese il gap retributivo di genere rimane un aspetto critico.


L’articolo 37 della Costituzione recita:
Alla donna lavoratrice è garantito un trattamento economico e giuridico non inferiore a quello del lavoratore”.

Tuttavia, nonostante il quadro normativo sia ben definito e supportato da leggi nazionali e direttive europee, la sua applicazione rappresenta una sfida ancora aperta.


Infatti, dall’ultimo rendiconto INPS emerge che, pur essendo mediamente più istruite, le donne faticano a fare carriera, riuscendo ad occupare solamente il 21% dei ruoli dirigenziali. Inoltre, percepiscono stipendi oltre il 20% inferiori rispetto agli uomini, per un divario che si amplia ulteriormente con le pensioni, che per le donne sono mediamente 1/3 più basse di quelle degli uomini.

Questi numeri evidenziano una priorità sociale, economica e democratica: con coraggio e responsabilità l’opinione pubblica, la volontà politica, il mondo del lavoro e le risorse devono mobilitarsi per contribuire ad una svolta concreta verso la parità retributiva.

ree

bottom of page