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Lorenzo Bravo
8 ago 2025
Un pilastro della Modern Portfolio Theory
Il Capital Asset Pricing Model (CAPM) è uno dei pilastri della Modern Portfolio Theory, un modello matematico che determina una relazione che intercorre tra il rendimento atteso di un titolo e il suo grado di rischiosità.
Pubblicato da William Sharpe nel 1964 e successivamente sviluppato da Lintner (1965) e da Mossin (1966), il CAPM si basa su alcune ipotesi fondamentali:
che gli investitori abbiano accesso alle stesse informazioni e che i mercati siano perfettamente efficienti;
il rendimento di un titolo è proporzionale al suo rischio (coefficiente 𝛽);
attraverso la diversificazione di portafoglio, è possibile ridurre il rischio specifico del singolo titolo.
Elemento chiave del CAPM è il coefficiente Beta, che rappresenta il cosiddetto “rischio sistematico”, l'unico rischio rilevante per l'investitore perché non può essere eliminato attraverso la diversificazione.
Tale coefficiente definisce il rischio di un titolo rispetto al mercato:
se Beta = 1 il titolo si muove nello stesso modo del mercato;
se Beta > 1 il titolo è più volatile (rischioso) del mercato;
se Beta < 1 il titolo offre una maggiore stabilità rispetto al mercato.

Tutti ormai dovremmo aver imparato che tanto maggiore è il rendimento atteso quanto maggiore è il rischio che ci si assume.
Ebbene, il Capital Asset Pricing Model sostiene proprio che più rischioso è il titolo, maggiore è il rendimento atteso poiché gli investitori devono essere ripagati del maggior rischio che assumono, con un premio proporzionato.
Secondo questa teoria, la relazione lineare tra beta e rendimenti azionari trova una rappresentazione grafica piuttosto semplice: la Security Market Line.
La formula del CAPM infatti recita: Rendimento atteso = 𝑅𝑓 + 𝛽 (𝑅𝑚 − 𝑅𝑓)
Dove:
𝑅𝑓 è il rendimento “risk-free”;
Il coefficiente 𝛽 che quantifica la sensibilità del titolo rispetto al mercato;
𝑅𝑚 è il rendimento atteso del mercato;

Ecco dunque che il premio per il rischio è rappresentato dalla differenza tra 𝑅𝑚 ed 𝑅𝑓.
Pur essendo uno strumento ampiamente utilizzato (Valutazione di progetti di investimento, gestione di portafogli, determinazione del costo del capitale), il Capital Asset Pricing Model presenta alcuni limiti, innanzitutto il concetto di efficienza di mercato e la razionalità degli investitori.
L'utilizzo del CAPM per costruire un portafoglio dovrebbe aiutare un investitore a gestire il proprio rischio, ottimizzando il rendimento secondo la cosiddetta frontiera efficiente.
In conclusione: poiché "investire non è facile", non ci si può improvvisare ma è sempre utile rivolgersi a professionisti esperti e qualificati.
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