Storicamente, il mondo della finanza ha visto il mese di ottobre registrare diversi eventi molto significativi: uno di questi fu il famoso “lunedì nero” del 19 Ottobre 1987, nel quale l’indice Dow Jones perse 508 punti.

È stata la prima crisi finanziaria globale contemporanea, che da Hong Kong si propagò all’Europa, per poi travolgere Wall Street. Uno tsunami finanziario che fece capire quanto i mercati di tutto il mondo fossero ormai interconnessi, in un momento in cui il concetto di "globalizzazione" non era ancora così familiare come oggi.

Forte di un ribasso del 22,6%, il “Black Monday” del 1987 rimane a tutt’oggi il maggior crollo giornaliero della storia della borsa statunitense.

Tuttavia, nonostante siano trascorsi quasi 40 anni, gli studiosi ancora si interrogano su quali siano state le reali cause che lo determinarono: tensioni sui tassi d’interesse, modifiche fiscali, deficit commerciali e di bilancio, o ancora, l’introduzione di nuovi software per il trading automatizzato.

Nei cinque anni precedenti, l’indice Dow Jones aveva più che triplicato il proprio valore (passando da 776 punti dell'agosto 1982 ai 2.722 dell'agosto 1987), ed ormai aleggiavano forti timori di un collasso del mercato. Bastò poco perché vendite massicce prendessero il via; poi gli strumenti tecnologici amplificarono con un “effetto valanga”.

Secondo il premio Nobel Robert Shiller, però, la spiegazione è da attribuirsi a ragioni emotive ed al panico che si generò fra gli investitori, intensificando il calo dei prezzi ed il movimento ribassista dei mercati.

Grazie al tempestivo intervento della Federal Reserve (che si affrettò a tagliare i tassi ed immettere liquidità nel sistema) si riuscì ad arginare la crisi nelle settimane immediatamente successive ed il crollo del mercato venne riassorbito nel giro di poco tempo.

È importante sottolineare che poi il mercato ha continuato a crescere, dimostrando che evidentemente non sussistevano ragioni concrete alla base di questo crollo.

Una delle conseguenze del Black Monday fu lo sviluppo e l’implementazione di automatismi che, in caso di situazioni analoghe, intervengono per sospendere temporaneamente le negoziazioni.

Tuttavia, se anche tali meccanismi impediscono il ripetersi di eventi del genere, le ragioni emotive e psicologiche che li hanno determinati sono sempre in agguato.

La storia poi ci insegna anche un’altra cosa, ossia che i mercati finanziari nel lungo periodo premiano chi è in grado di pazientare senza farsi prendere dal panico.

Per questo è fondamentale avere al proprio fianco un consulente finanziario competente ed esperto, capace di mantenere il sangue freddo e governare le emozioni, evitando reazioni impulsive che possono avere conseguenze anche molto dannose.

Una curiosità: il “Charging Bull”, imponente ed iconica scultura in bronzo, che simboleggia il coraggio, la forza, ed il potere finanziario americano, fu regalato alla città di New York dall’artista italiano Arturo Di Modica proprio in memoria del Black Monday del 1987.