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Lorenzo Bravo
10 ott 2025
I bias comportamentali possono indurre a scelte impulsive ed errate anche gli investitori più esperti 🧠 💰
Come abbiamo già visto in altre occasioni, nonostante avere coscienza di quanto e come le emozioni incidano su qualsiasi nostra decisione finanziaria ed aiuti ad evitare errori grossolani, questi fattori emotivi ed irrazionali rappresentano comunque trappole e pericoli concreti.
I bias comportamentali, errori involontari che derivano da scorciatoie di pensiero (cd. Euristiche), infatti, possono indurre a decisioni avventate anche gli investitori più esperti.
Tra i bias cognitivi più comuni possiamo trovare:
Il bias di conferma: cercare soltanto informazioni che confermano le nostre convinzioni, escludendo valide alternative;

L’effetto gregge: la tendenza a conformarsi, validando ed assumendo, senza analizzare razionalmente, le scelte della massa;
L’avversione alle perdite: che porta a cambiare spesso la propria strategia di investimento, abbandonando alle prime difficoltà per paura o mantenendo investimenti in perdita, perdendo importanti opportunità.
Per evitare questa distorsione cognitiva è importante mantenere la concentrazione sull’orizzonte temporale definito, senza farsi influenzare dall’emotività. È fondamentale rimanere focalizzati sull’obiettivo prefissato, che dev’essere ben strutturato e supportato da dati, analisi e consigli di esperti.
Infatti, succede che persino l’ottimismo possa rivelarsi un’arma a doppio taglio, portando ad aspettative irrealistiche ed ignorando analisi e dati concreti. Inoltre, anche la cosiddetta “overconfidence” (peccato di presunzione, eccessiva sicurezza nelle proprie capacità) può rivelarsi particolarmente rischiosa.
Per questa ragione è importante analizzare sempre in modo attento ed oggettivo le informazioni di cui si dispone, facendo attenzione a non porre eccessiva enfasi sugli aspetti positivi, sottovalutando per contro le criticità.
Un rischio, questo, che deriva anche dal cosiddetto “framing effect” o “effetto cornice”, cioè dal modo in cui vengono presentate le informazioni, che inevitabilmente influenza le nostre scelte d’investimento.

Ecco dunque che mantenere uno sguardo critico, analizzando con buon senso ed attenzione tutti gli aspetti di un prodotto finanziario, si rivela determinante per evitare decisioni avventate e poco attente.
Sebbene la teoria finanziaria classica, infatti, si basi sull’assunto di investitori razionali, nella realtà la finanza comportamentale ha ampiamente dimostrato che l’emotività influisce costantemente sulle nostre decisioni in ambito finanziario -in modo particolare di fronte alle perdite- portandoci a scelte impulsive ed errate.
Quindi, per migliorare le decisioni d’investimento è fondamentale un approccio razionale, basato sull’analisi di dati oggettivi.

Affidarsi al sentito dire o ai "consigli informali” -di amici/parenti/conoscenti- non è affatto raccomandabile: il rischio percepito varia da persona a persona ed inoltre (è importante ricordarlo sempre!) le promesse di guadagni elevati spesso implicano l’assunzione di rischi altrettanto elevati.
Il processo decisionale -lo stiamo dicendo- è influenzato da fattori emotivi, per cui anziché basarsi sui rendimenti passati o sul passaparola, è preferibile affidarsi a figure qualificate ed esperte, capaci di una attenta ed oggettiva analisi dei dati, degli obiettivi e di controllo emotivo.
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